Dove e come potremo fare outdoor dal 2 Aprile 2022?
Da Gennaio 2022 il problema della presenza di Peste Suina Africana (PSA) nell'area geografica che va dal Monferrato alla Liguria si è aggiunto alla già grave situazione sociale di due anni di epidemia Covid. L'epidemia di PSA va a toccare diversi aspetti, in alcuni casi legati anche a cascata e, proprio per questo motivo, tutti da prendere in considerazione per essere partecipi nella maniera più corretta alla gestione ed alla risoluzione del problema: da quello sanitario, che implica la necessità di impedire la diffusione del virus in capi domestici, che quando contagiati subiscono un processo di infezione che porta ad una patologia dolorosissima e altamente letale, a quello economico, per cui un eventuale danno al settore della produzione di carne suina implicherebbe la perdita del posto di lavoro a centinaia di persone, a quello della fruizione dei boschi, dove ritroviamo tantissime attività sensibili: aziende di taglio del legname, attività venatoria, raccolta funghi, attività outdoor come trekking, mtb, tiro con l'arco, ecc...
A cui a loro volta sono legati gli operatori turistici: alberghi, ristoranti, bar, guide ambientali professioniste, tanto per fare alcuni esempi, che presidiano i territori dell'entroterra ligure e del Monferrato. Il tema quindi è complesso e certamente ragionare ed operare solo nell'interesse di una o dell'altra parte non sarebbe utile poi ad un risultato collettivo efficace. Come gestire dunque una situazione del genere? Il primissimo strumento è stato quelle delle necessarie restrizioni, attuate allo scopo di evitare un dilagare incontrollato dell'epidemia, che hanno al contempo accentuato il disagio in tutti coloro che nell' outdoor hanno trovato in questi due difficili anni, i propri momenti di svago. Trascorsi due mesi dal primo ritrovamento, con l'arrivo della primavera, i territori interessati, tramite le amministrazioni e gli enti preposti, hanno partecipato attivamente alla gestione della situazione per passare quindi ad un secondo step, legato sia alle risoluzioni a medio e lungo termine, ma sopratutto, tema di questo articolo, a definire delle indicazioni chiare per comprendere quali aree è possibile frequentare ed in quali modalità, per tutti coloro che desiderano fruire delle aree naturali interessate dalla presenza del virus. Nelle oltre 80 pagine del "Piano degli interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della PSA" la regione Liguria disciplina e programma le attività che si dovranno realizzare per vincere il virus della Peste Suina africana che dal 7 gennaio interessa l'appennino ligure.
Il Documento regolamenta anche l'esercizio delle attività dell'outdoor allentando i divieti, dopo l'Ordinanza del Governo del 17 gennaio e che tante proteste hanno provocato sia da parte delle associazioni e gruppi dell'escursionismo che delle aziende del territorio che vivono in larga parte della fruizione turistica di boschi e sentieri. Le nuove regole sono in vigore dal 02 Aprile 2022. Per questo riteniamo FONDAMENTALE che TUTTI SIANO PARTECIPI IN UNA FRUIZIONE CONSAPEVOLE E RESPONSABILE delle aree naturali. Se è importante, da una parte, riappropriarsi del diritto alla fruizione del patrimonio naturale occorre anche ricordare che l'obbiettivo di tutti deve essere soprattutto vincere la battaglia contro questo Virus ed eradicare l'epidemia della PSA.
La principale novità del Piano ligure è la suddivisione dell'area di infezione dei 114 Comuni Liguri e Piemontesi già oggetto di restrizioni in due sub-aree: L'area di circolazione attiva del virus (ACA) e l'area ad alto rischio (AR). La prima area è quella nella quale sono state trovate le carcasse dei cinghiali infetti, la seconda è l'area immediatamente confinante già compresa nella zona di infezione stabilita il 17 gennaio dall'U.E.
E' importante imparare a conoscere la differenza di queste due aree proprio per sapere cosa e quando è possibile o meno effettuare attività outdoor ed in quali modalità. VADEMECUM PER UN TURISMO RESPONSABILE E PER EVITARE LE MULTE SALATE 1) LE AUTO: possono essere parcheggiate solo in spazi a piazzole adiacenti a strade asfaltate. E' vietato per i non residenti percorrere con veicoli a motore strade bianche o vicinali aperte al pubblico salvo che conducano ad aziende o abitazioni presso le quali il turista si vuole recare. Perché? Per ridurre il più possibile la probabilità di spostamento di materiale potenzialmente infetto. 2) LE SCARPE: è prescritto il cambio delle scarpe usate per il trekking e il bike; operazione da effettuarsi quando si comincia e si termina l'escursione. Altrimenti detto: le scarpe per il trekking vanno usate solo per tale attività, per arrivare e ripartire ne va usato un altro paio. Consigliabile a fine trekking, dopo disinfezione con ipoclorito di sodio al 3% (in pratica la candeggina da diluire o l'amuchina già pronta) imbustare scarpe da trekking e procedere, giunti a casa, alla rimozione di ogni residuo dalle suole anche con lavaggio delle stesse.
3) STRADE BIANCHE E SENTIERI: nei comuni in AR (TIGLIETO, URBE, SASSELLO, E TUTTO IL RESTANTE VERSANTE DI PONENTE) è possibile la fruizione delle aree rurali boscate o prative esclusivamente lungo i sentieri tracciati e nelle pertinenze degli edifici. Nel territorio dei comuni della Valle Stura (Rossiglione, Campo Ligure, Masone) ovvero in zona ACA, solo sentieri REL e sentieri segnalati. Si ricorda che è comunque consentita la percorrenza per recarsi ad abitazioni e aziende attraverso strade e sentieri. 4) DISINFEZIONE: E' obbligatorio disinfettare scarpe e ruote delle biciclette quando si finisce l'escursione con gel e spray contenenti ipoclorito di sodio al 3%, in pratica candeggina correttamente diluita o amuchina già pronta.
5) I CANI debbono essere tenuti rigorosamente al guinzaglio. 6) ATTENZIONE alle attività di controllo faunistico che saranno attuate per la riduzione della presenza dei cinghiali. E' vietato inferferire con queste attività o avvicinarsi a gabbie e recinti di cattura. 7) ANDARE A BOSCO... E' sempre vietato lasciare il percorso dei sentieri e delle strade bianche che si possono percorrere. 8) CIBO E RIFIUTI: è vietato (tanto dalla legge quanto dal buon senso se vogliamo davvero evitare di far danni) abbandonare qualsiasi rifiuto alimentare così come cibi. Occorre munirsi di contenitori (vanno bene anche sacchetti) per riportare a casa i propri rifiuti. 9) PIOGGIA E CONDIZIONI TERRENO: in caso di precipitazioni e terreni visibilmente bagnati nella zona di circolazione del virus sono vietate le attività di outdoor nella zona ACA.
10) GRUPPI E COMITIVE: I gruppi e/o comitive lungo i sentieri in zona ACA, con o senza accompagnatore o guida, sono ammessi fino ad un numero massimo di 20 persone. Come detto nella parte introduttiva, tutti noi desideriamo poter tornare a fruire dei nostri meravigliosi boschi, ma è necessario che TUTTI FACCIAMO LA NOSTRA PARTE per far sì che le aree interessate possano combattere l'epidemia al meglio e debellare il virus nel minor tempo possibile. Nei prossimi giorni vi terremo informati sugli sviluppi delle azioni di contenimento dell'epidemia. Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi al Comitato "Il riccio" tramite e-mail all'indirizzo comitato.riccio@gmail.com o via whatsApp al numero +39 3478300620; il comitato è nato da aziende ed associazioni con sede nell'area infetta, per rispondere in maniera efficace alle problematiche in atto.
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