Siamo nel periodo più magico dell'anno e, diciamolo, un po' a riposo finalmente dopo un anno decisamente movimentato. Così finalmente è arrivato il momento di raccontarvi non un racconto di fantasia... ma una storia vera. Fatta di sorrisi, accoglienza, qualche confronto, natura, sport, storia e storie di montagna. Ecco, questa è una piccola cronaca di montagna del 2021. Tutto inizia in primavera, quando ricevo una richiesta veramente particolare:"Ciao Serena, come stai? A breve uscirà il mio nuovo libro 'Osso la lupa - Uomini e Lupi sulle Alpi', è a scopo benefico, organizzerò un calendario di eventi per promuoverlo, vorresti presentarlo durante uno degli incontri?" Panico. Io presentare un libro? Allora, partiamo dalla pancia: da lì le emozioni viscerali della mia timidezza (si lo so faccio la guida e sembra che questo basti per essere sicuri di sé sempre comunque dovunque... Non è così!) che alzano subito la voce, attirando le attenzioni del piano superiore, il cuore: tanta, tantissima gratitudine, caspita, Matteo Antonio Rubino (l'autore del libro e della telefonata) ha pensato a me...! Così, mentre cuore e pancia iniziano le loro solite beghe, l'ultimo piano risponde a Matteo con un sorriso:"Certo, sarà un onore". Ecco. Pancia e cuore tacciono all'improvviso alla risposta della testa, che, pragmatica come solo lei sa essere, chiude la telefonata con Rubino con una data per l'estate: 20 agosto. Passa il tempo e la data di qualcosa di completamente nuovo per me si avvicina: ormai pancia, cuore e testa vanno a braccetto, la sensazione comune è che sarà un'esperienza da ricordare. Il libro è un racconto di fantasia inserito nel contesto alpino: mi piace, tantissimo! Il tema, manco a dirlo, il ritorno spontaneo dei lupi sulle Alpi, tra chi li vorrebbe sfruttare, chi semplicemente non ne vorrebbe sapere, chi subisce seri danni e chi li studia e in un contesto così delicato vorrebbe portare avanti una gestione seria, fatta prima di tutto di conoscenza. M.A.Rubino descrive le situazioni mantenendo sempre un equilibrio di ragioni tra le parti. I personaggi hanno quella sufficiente profondità per far capire anche ai più giovani (target a cui è destinato il libro) che non è mai tutto bianco o nero. Bene. Mancano pochi giorni alla partenza: mentre smanetto su Facebook per pubblicare eventi-controllare posta-rispondere ai commenti-pubblicare foto (va beh mi fermo qui) una notizia sulla bacheca cattura la mia attenzione: "Allevatori irrompono alla presentazione di un libro per bambini sui lupi e minacciano l'autore. 'Un provocatore lupista'!" Come come? Aspetta un po', non sarà che... E infatti: Matteo mi informa che è successo un pandemonio, che se non me la sento non sono tenuta a presentare durante la serata successiva.. "Ci vediamo domani". Click. La testa questa volta non dà nemmeno il tempo ai piani di sotto di esprimere alcunché. Si va, punto. Pensando e ripensando al racconto non trovo traccia di "lupofilia" o "lupismo", anzi: le ragioni degli allevatori emergono grazie al protagonista del racconto, che si trova proprio ad essere a metà strada tra mondo della pastorizia e della ricerca, in quanto figlio di malgari che negli anni ha portato avanti gli studi. Finalmente arriva il 20, si parte! Arrivata in Val d'Ossola trovo Matteo e Veronica ad accogliermi calorosamente: sarò loro ospite per una notte. Il piccolo paesino in cui li ho raggiunti si chiama Cravegna: le Alpi qui sono severe, stringendosi strette sulla Toce, eppure è impossibile non sgranare gli occhi e trovare una selvaggia bellezza in questo luogo. Il tempo di una doccia e via: è già ora di andare alla presentazione, destinazione: Villadossola. La serata è organizzata presso il chiosco adiacente l'area verde. Un contesto piacevole e familiare: difficile immaginare una situazione conflittuale in un luogo così pacifico. La serata infatti si apre e prosegue nel migliore dei modi, anche nel momento in cui vengono richieste informazioni di carattere tecnico, per cui, senza cadere nella polemica, viene ricordato che la serata è dedicata ad un racconto di fantasia che deve stimolare a cercare informazioni nelle fonti adeguate, in pratica "Osso la lupa" serve ad incuriosire e ad approfondire, un piacevole punto di partenza, non di arrivo. La presentazione termina così in maniera cordiale, tra sorrisi e apprezzamenti del testo, letto in estratti durante la serata. Terminato l'evento Veronica e Matteo mi portano a visitare Domodossola, una sola parola: Bella. Nell'immaginario comune ognuno di noi ha un'idea di Roma, Napoli, Venezia... E Domodossola? È stata una sorpresa angolo dopo angolo, uno scorcio dopo l'altro. Il giro è veloce, serviva qualche ora di sonno per tutto quello che ci aspettava il giorno dopo. Il mattino seguente non poteva mancare un trekking: Veronica e Matteo, le mie guide😍 per questo breve weekend mi hanno portato cosi alla scoperta di piccoli nuclei d'altura: Salecchio Superiore, Inferiore e Case Francoli, situate in Val Formazza, proprio sopra la Toce. Qui abbiamo potuto fare sosta pranzo godendo della cucina di montagna, in un ambiente davvero genuino.. Veramente nulla di retorico: per capirci, i gestori del rifugio non hanno lesinato in sorrisi sinceri e... Le galline non hanno lesinato in confidenza alla ricerca di qualcosa di buono (polenta!) da racimolare sotto i tavoli ! Rientrare e lasciare quegli alpeggi mi è costato un po'... Lì un turista non ha l'alternativa dell'auto, solo le gambe ti ci possono portare. Per questo è stato un luogo ancor più apprezzato. Nel pomeriggio ancora un bellissimo regalo da parte di due ragazzi che man mano ho iniziato a ritenere straordinari: un'esperienza di arrampicata..!! Sempre in Val Formazza, a Balmafredda in Loc. Premia mi sono trovata così a cimentarmi per la prima volta con un 6A+...Che poi... Non sapevo esattamente cosa significasse! Matteo mi ha condotto con una serenità e serietà che hanno reso la mia prima salita una meravigliosa esperienza. Trekking, arrampicata... Il tempo è volato.. Così in un lampo è arrivata la sera, tempo di cenare ancora insieme una volta prima del rientro: si va a Croveo e, prima di sedersi a tavola, ancora una sorpresa: lo spettacolo naturale delle cosiddette "marmitte del diavolo", dove la forza dell'acqua ha scavato generando scenari da favola. Dopo la cena è infine arrivato il momento dei saluti. In poco più di 24h ho vissuto un'esperienza straordinaria. E per questo devo dire grazie: a Veronica, a Matteo, agli operatori turistici che ho incontrato, ma sopratutto a Osso, quella lupa che mi ha condotto in un luogo di fantasia che ho ritrovato passo dopo passo a Cravegna, Salecchio, Villadossola... Grazie a questo libro ho conosciuto un luogo, i suoi sapori e i suoi paesaggi ed oggi lo consiglio a tutti coloro che desiderano cercare un angolo di montagna vera, lontana dalle masse e che si fa apprezzare nella sua semplice, meravigliosa selvaggia bellezza.
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Complimenti Serena per il tuo ingaggio per la presentazione di un bel libro, che coinvolge parte delle tue esperienze lavorative, che fai con molta passione. Dalle foto si può evincere una natura coinvolgente e ti ringrazio per averle condivise. Io ho fatto le arrampicate per fare esercitazioni per la speleologia e confermo che danno una grossa carica andrenalinica. Brava e buon lavoro per il 2022!