Domenica 24 ottobre era prevista una giornata incentrata sul tema autunnale, ed effettivamente l’autunno si è presentato fin da subito! Al momento del ritrovo, in località I Foi alle Capanne di Marcarolo (Bosio, AL), nel cuore del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di un fenomeno del tutto normale per questa zona in questa stagione: il ‘gaigo’, termine dialettale per definire quel banco di nubi basse che con una certa frequenza, soprattutto durante il semestre freddo, viene letteralmente ad adagiarsi, come fosse un lenzuolo, sulle dorsali appenniniche centro-occidentali della regione. Le condizioni ci hanno portato a modificare l’itinerario: abbiamo comunque percorso il Sentiero della Pace, all’interno del Parco della Pace della Benedicta, ma a ritroso e per un tratto minore, direzione Cascina Pizzo, sede del Centro di documentazione del Parco della Pace. Giunti sul posto Lele, il custode della cascina, ci ha aperto le porte della biblioteca e del centro. Qui abbiamo potuto soffermarci sul tema della resistenza e sul racconto dei tragici eventi della Pasqua del 1944 quando, nei pressi della Cascina Benedicta, persero la vita 147 partigiani. All’interno del centro sono a disposizione dei visitatori e messi in vendita diversi libri, più o meno recenti, che raccontano le storie partigiane, strettamente intrecciate a questi luoghi, che hanno svolto una funzione fondamentale nella lotta contro il nazifascismo. Durante il percorso, non sono mancate anche osservazioni naturalistiche di ogni genere, come le considerazioni sullo zafferano ligure (Crocus ligusticus), specie endemica incontrata sul sentiero, ma anche i racconti della vita commerciale ed economica di questa zona, così florida in tempi antichi. Proprio questa regione era infatti attraversata dall’antica ‘Strada Cabanera’, principale via di passaggio e di commercio tra la costa e l’oltregiogo. Tutto ciò a partire dal medioevo, quando, intorno all’XI secolo si stanziò nei pressi di Cascina Benedicta (da cui deriva il nome), un insediamento monastico che ebbe una forte influenza sullo sviluppo delle tradizioni agricole e pastorali delle Capanne di Marcarolo. L’itinerario completo scelto per la giornata, prevedeva di passare nei pressi di Molino Vecchio e Molino Nuovo, ma anche senza vederli direttamente non ci siamo dimenticati di affrontare alcuni temi fondamentali, uno tra tutti la castanicoltura, attività chiave per la sussistenza della popolazione locale e per la loro attività economica. Sulla via del ritorno da Cascina Pizzo, stavamo già pregustando il seguito: concluso l’itinerario infatti, ci aspettava un altro po' di strada per arrivare all’Azienda Agricola Cascina Leveratta. I padroni di casa ci hanno accolto con grande ospitalità e ci hanno raccontato la storia passata ed attuale della cascina, con i suoi tanti prodotti genuini (e buonissimi!). Dopo aver mangiato un panino, abbiamo potuto degustare sciroppo di rose e confetture di frutta prodotte da Sabina, oltre alle splendide castagne preparate per noi da Lorenzo, dopodiché ci siamo recati in dispensa per il racconto (e l’acquisto) dei prodotti a ‘centimetro zero’ dell’azienda. Finita la bella esperienza in cascina, abbiamo salutato i padroni di casa e ci siamo diretti sulla via del ritorno, di nuovo immersi nella nebbia, fermandoci spesso ad osservare le splendide tonalità di colori autunnali della faggeta e del bosco misto intorno a noi. Sperando di poter riproporre l’anello del Sentiero della Pace che non siamo riusciti a percorrere, possiamo dire di aver comunque passato una splendida giornata all’insegna dei colori e dei sapori autunnali!
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