Escursione di mezza giornata, per non dimenticare.
23 Maggio 2021: il racconto di questa escursione si può riassumere in 3 aggettivi: coinvolgimento, sensibilità, curiosità. La cosa più bella è che a dare questi tratti al racconto di questa giornata sono stati i più giovani. I ragazzi che hanno partecipato infatti hanno posto molte domande e, ancora più importante, sono pesati i loro silenzi, quando ascoltavano, quando osservavano. Trovarsi dalla diga di Molare significa fare inevitabilmente un salto nel tempo, fino agli anni '30, quando le grandi opere volevano essere riflesso di un determinato contesto sociale, rivelandosi però in questo caso, solo un tragico miraggio, spazzato via dalla forza della natura, dalle cui leggi non si può prescindere.
La passeggiata nel verde è stata come sempre piacevole ed anche questa volta abbiamo avuto il fortuito onore di parlare con chi quell'epoca l'ha respirata tra le mura di casa.
L'imponenza della diga principale resta immutata, una cattedrale nel deserto, o meglio nella foresta, che con il suo silenzio ribadisce il monito al rispetto dei contesti idrogeologici ed ambientali. Quello stesso rispetto che troppo facilmente l'uomo dimentica.
Un ringraziamento speciale alla Prof. Melucci, ai colleghi ed ai genitori dei ragazzi che hanno consentito a questi ultimi di vivere quest'esperienza, nella speranza che sia diventato bagaglio culturale per le loro scelte come cittadini di domani.
Grazie infine ai ragazzi, che hanno dimostrato come le nuove generazioni abbiano fame e desiderio di conoscere la storia toccando con mano, ascoltando testimonianze dirette, per acquisire una conoscenza approfondita, la stessa che è fondamentale per maturare una coscienza civile.
Comments